Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra – David Grossman – Libro – Mondadori
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2008 10 07 |
| Formato | |
| tascabile | |
| Pagine | 95 |
| Lingua | |
| Altezza | 180 |
| Larghezza | 127 |
| Spessore | 12 |
| Peso | 142 |
9,00 € Il prezzo originale era: 9,00 €.8,55 €Il prezzo attuale è: 8,55 €.
Esaurito
Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra – David Grossman – Libro – Mondadori
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2008 10 07 |
| Formato | |
| tascabile | |
| Pagine | 95 |
| Lingua | |
| Altezza | 180 |
| Larghezza | 127 |
| Spessore | 12 |
| Peso | 142 |
9,00 € Il prezzo originale era: 9,00 €.8,55 €Il prezzo attuale è: 8,55 €.
Esaurito
Descrizione:
Cosa può fare uno scrittore per aiutare il proprio paese a ritrovare la pace? David Grossman ha una risposta, semplice e profonda come tutte le grandi verità: scrivere, raccontare, creare storie e personaggi in grado di far entrare i lettori nella pelle di un altro, farli pensare con la testa di un altro, far loro guardare la realtà con gli occhi di un altro. Anche se l’altro è un nemico. “Quando abbiamo conosciuto l’altro dall’interno, da quel momento non possiamo più essere completamente indifferenti a lui. Ci risulterà difficile rinnegarlo del tutto. Fare come se fosse una “non persona”. Non potremo più rifuggire dalla sua sofferenza, dalla sua ragione, dalla sua storia. E forse diventeremo anche più indulgenti con i suoi errori.” I milioni di lettori di Grossman sanno che è possibile, per un personaggio inventato, diventare – come per miracolo – una persona vera, viva e intimamente familiare: un miracolo che solo la letteratura può compiere, e che incanta gli uomini da sempre. Ma che è anche un dono prezioso per chi vive in un paese in guerra, un dono capace di accendere una speranza e indicare una via di uscita dal tragico labirinto del conflitto tra israeliani e palestinesi. Scrivere diventa, allora, un mezzo per rendere il mondo meno estraneo e nemico, il dolore meno paralizzante e insopportabile, il linguaggio meno povero e fossilizzato dagli stereotipi dell’odio e della paura.”