Avevano spento anche la luna – Ruta Sepetys – Libro – Garzanti
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Avevano spento anche la luna |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Edizione | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2012 09 06 |
| Formato | |
| tascabile | |
| Pagine | 304 |
| Lingua | |
| Altezza | 206 |
| Larghezza | 141 |
| Spessore | 23 |
| Peso | 300 |
13,00 € Il prezzo originale era: 13,00 €.12,35 €Il prezzo attuale è: 12,35 €.
Esaurito
Avevano spento anche la luna – Ruta Sepetys – Libro – Garzanti
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Avevano spento anche la luna |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Edizione | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2012 09 06 |
| Formato | |
| tascabile | |
| Pagine | 304 |
| Lingua | |
| Altezza | 206 |
| Larghezza | 141 |
| Spessore | 23 |
| Peso | 300 |
13,00 € Il prezzo originale era: 13,00 €.12,35 €Il prezzo attuale è: 12,35 €.
Esaurito
Descrizione:
Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell’università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all’arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c’è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. E l’unico modo, se c’è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi.