Non dimentichiamoci di Dio. Libertà di fedi, di culture e politica – Angelo Scola – Libro – Rizzoli
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Non dimentichiamoci di Dio. Libertà di fedi, di culture e politica |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2013 04 03 |
| Formato | |
| Pagine | 123 |
| Lingua | |
| Altezza | 210 |
| Larghezza | 140 |
| Spessore | 10 |
| Peso | 256 |
15,00 € Il prezzo originale era: 15,00 €.14,25 €Il prezzo attuale è: 14,25 €.
Esaurito
Non dimentichiamoci di Dio. Libertà di fedi, di culture e politica – Angelo Scola – Libro – Rizzoli
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Non dimentichiamoci di Dio. Libertà di fedi, di culture e politica |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2013 04 03 |
| Formato | |
| Pagine | 123 |
| Lingua | |
| Altezza | 210 |
| Larghezza | 140 |
| Spessore | 10 |
| Peso | 256 |
15,00 € Il prezzo originale era: 15,00 €.14,25 €Il prezzo attuale è: 14,25 €.
Esaurito
Descrizione:
A partire dal XVII centenario dell’Editto di Milano, il cardinale Scola indaga sul pensiero e sulla pratica della libertà religiosa, al centro di un dibattito più che mai attuale e complesso per le marcate diversità che il problema presenta nelle democrazie rispetto alle dittature, nei paesi a maggioranza musulmana e in quelli più secolarizzati. Dopo aver ripercorso, per sommi capi, il cammino travagliato della libertà religiosa dall'”initium” mancato di Costantino e Licinio fino al Concilio Vaticano II, a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, l’autore si sofferma su vari “nodi” del problema, in particolare sulla libertà di fedi e di culture nella società plurale. E parla del valore irrinunciabile della aconfessionalità dello Stato: per l’ arcivescovo di Milano è necessario uno Stato che, senza far propria una specifica visione, non interpreti la sua aconfessionalità come “distacco”, come una neutralizzazione delle fedi e delle culture che si esprimono nella società civile, ma apra spazi in cui ciascun soggetto, personale e sociale, possa portare il proprio contributo all’edificazione del bene comune. In questo orizzonte, la libertà di religioni e di culture si presenta come la più sensibile cartina di tornasole del grado di civiltà delle nostre società plurali. Non c’è spazio in queste pagine per sterili nostalgie del passato, ma a partire dal bene pratico comune che è l’essere insieme si suggerisce qualche passo per il cammino futuro.