SKU: 9788817079228

Confesso che ho indagato. Autobiografia di un poliziotto scomodo – Michele Giuttari – Libro – Rizzoli

Informazioni aggiuntive

Titotlo

Confesso che ho indagato. Autobiografia di un poliziotto scomodo

Autore

Editore

Pubblicato il

2015 02 12

Formato

Pagine

364

Lingua

Altezza

230

Larghezza

150

Spessore

20

Peso

532

Il prezzo originale era: 18,00 €.Il prezzo attuale è: 17,10 €.

Esaurito

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Confesso che ho indagato. Autobiografia di un poliziotto scomodo – Michele Giuttari – Libro – Rizzoli

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Titotlo

Confesso che ho indagato. Autobiografia di un poliziotto scomodo

Autore

Editore

Pubblicato il

2015 02 12

Formato

Pagine

364

Lingua

Altezza

230

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150

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20

Peso

532

Il prezzo originale era: 18,00 €.Il prezzo attuale è: 17,10 €.

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Descrizione:

Pedinare, raccogliere indizi, confrontare le prove. E poi spaccarsi la testa su un caso fino all’alba, quando gli occhi bruciano e la schiena fa male. Non sono scene da thriller, ma pagine appassionate dell’autobiografia di Michele Giuttari, racconto fedele e spietato di un trentennio del nostro Paese e del vero lavoro di un poliziotto: una strada difficile, punteggiata di lotte e momenti bui ma anche di gioie e grandi soddisfazioni. Tutto comincia nel 1978 in Sardegna, tra “disamistade” e sequestri, per poi arrivare alla Calabria, dove Giuttari ha affinato le sue capacità investigative tra omertà e minacce, ‘ndrangheta e rapimenti. Fino al periodo toscano, macchiato del sangue delle vittime del Mostro di Firenze. Sono storie di terrore collettivo, quelle su Pacciani e i “compagni di merende”. Eventi incomprensibili ai quali Giuttari ha provato a dare un senso, a muso duro contro ricostruzioni utilitaristiche e punti di vista talvolta discutibili dello Stato e delle forze dell’ordine; opponendosi alla “pista sarda” e all’ipotesi del serial killer solitario, ripartendo ogni giorno da capo per trovare una logica in un racconto sfilacciato e chiamando in causa personaggi intoccabili, troppo scomodi per un Paese che ha preferito accontentarsi di una mezza verità piuttosto che rompere equilibri di facciata. Ma Giuttari, rigoroso e caparbio, non ha mai smesso di credere negli uomini e nello Stato, e ha scelto di confessare tutto, raccontando la sua storia senza omettere nulla…

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