SKU: 9788850205059

Un bambino piange ancora – Ursula Rütter Barzaghi – Libro – TEA

Informazioni aggiuntive

Titotlo

bambino piange ancora

Autore

Editore

Edizione

Collana

Num. Collana

43

Pubblicato il

2004 01 15

Formato

tascabile

Pagine

178

Lingua

Altezza mm

200

Larghezza mm

133

Spessore mm

190

Peso gr

300

Il prezzo originale era: 8,00 €.Il prezzo attuale è: 7,60 €.

Esaurito

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Un bambino piange ancora – Ursula Rütter Barzaghi – Libro – TEA

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Titotlo

bambino piange ancora

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Num. Collana

43

Pubblicato il

2004 01 15

Formato

tascabile

Pagine

178

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Altezza mm

200

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Descrizione:

Nata («insieme con la guerra») e cresciuta nella Germania hitleriana, Ursula Rütter Barzaghi ha trascorso i primissimi anni di vita relativamente al sicuro, tra le mura della caserma di Lubln, in Lorena, protetta dagli eventi esterni ma non dalla cintura del padre, ex poliziotto violento e dedito al bere, rapidamente inseritosi nelle file dei nazisti. Il precipitare della situazione, e la fine del conflitto, l’hanno gettata poi, insieme alla madre, alla sorella e al fratello e a milioni di altri tedeschi, nella realtà di un Paese devastato, ridotto alla miseria e che si svegliava dall’incubo peggiore della sua storia. Il padre, nel frattempo, era scomparso «al fronte russo…», lasciando un ricordo così doloroso e ingombrante da cancellare persino l’immagine della sua uniforme, quella delle SS. Con grande onestà, e con grande coraggio, Ursula Rütter Barzaghi ha scavato nella memoria e ha ricostruito la sua storia di bambina e di ragazza, cresciuta come tanti altri suoi coetanei ascoltando storie dell’orrore sui bambini cristiani rapiti dagli ebrei, o sui russi in agguato nei boschi in mezzo ai lupi; ignorando a scuola la tragedia recente e andando poi a giocare in mezzo alle macerie prodotte dai bombardamenti alleati; dedicando molto tempo alla ricerca del cibo e cominciando infine a lavorare. E ponendosi intanto domande sempre più dolorose e pressanti, sollecitate dai ricordi ma destinate a restare a lungo senza risposta, poiché coloro che potevano dire, raccontare, cercare di spiegare ‘ gli adulti ‘ erano barricati dietro un muro invalicabile, chiusi «sotto una cappa di silenzi stesa sulle loro colpe»: un abisso tra padri e figli che ha segnato per sempre un’intera generazione.