Nel 1533, all’età di trent’anni, Michel de Nostredame è un medico e un astrologo stimato, ma anche temuto per le sue doti straordinarie. Sospettato di eresia, trova rifugio a Saint-Rémy-de-Provence, dal nonno Jean, sino a quando Ochoa, un monaco sanguinario, lo rintraccia e ferisce mortalmente il nonno. Prima di morire, Jean svela a Michel un segreto legato alla loro famiglia: i Nostredame discendono dalla tribù israelita degli Issachar, custodi degli arcani sul destino dell’umanità. E il nome testimonia la loro missione: “noi diamo ciò che possediamo”. Jean gli affida, poi, i libri della Qabbalah, dove trovare saggezza e conoscenza. Tornato a Parigi, Michel conosce Jacques de Saint-André, che lo introduce ai potenti del regno e s’innamora di Marie, figlia di un intransigente persecutore di eretici. Ma, forte del suo amore, Michel non vede nulla dei pericoli, della gelosia e dei tradimenti degli uomini che lo circondano. Così come ignora che, per quanto solo, in fuga e ferito, i suoi doni si manifesteranno in tutta la loro potenza, permettendogli, dopo un anno di esilio, di tornare a Parigi sano e salvo.