SKU: 9788871685373

Finché c’è prosecco c’è speranza – Fulvio Ervas – Libro – Marcos y Marcos

Informazioni aggiuntive

Titotlo

Finché c'è prosecco c'è speranza

Autore

Editore

Collana

Num. Collana

176

Pubblicato il

2010 05 27

Formato

Pagine

301

Lingua

Altezza mm

135

Larghezza mm

208

Spessore mm

18

Peso gr

356

Il prezzo originale era: 16,50 €.Il prezzo attuale è: 15,68 €.

Esaurito

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Finché c’è prosecco c’è speranza – Fulvio Ervas – Libro – Marcos y Marcos

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Titotlo

Finché c'è prosecco c'è speranza

Autore

Editore

Collana

Num. Collana

176

Pubblicato il

2010 05 27

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Pagine

301

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Altezza mm

135

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Descrizione:

Ferragosto di fuoco per l’ispettore Stucky: in gita tra le colline del prosecco con le belle vicine di casa, si sveglia in un letto non suo, in posizione non consona. Unica certezza, le stelle. Di ritorno a Treviso, cercando conforto tra i calici, trova il suo oste di fiducia malinconico: non si capacita del suicidio plateale del conte Ancillotto, fornitore di vini d’eccellenza. Perché dovrebbe suicidarsi, un uomo che ama le donne, camminare, guardare il fuoco e, naturalmente, il vino? Mentre Stucky indaga a modo suo, conversando con la governante, l’amante a cottimo e il prete, piomba in paese Celinda Salvatierra, tellurica come le terre andine da cui proviene. I l’unica erede del conte Ancillotto, e semina il panico tra i viticoltori minacciando di sradicare le vigne per impiantare filari di banani a perdita d’occhio. In una notte di temporale, tre colpi di pistola si confondono con i tuoni. L’ingegner Speggiorin, direttore del cementificio, cade nel fango per sempre. Stucky intravede i soliti intrighi mondani dietro queste morti innaturali corna, rivalità, vendetta – ma sa che la vera risposta è nei gas, nel vento. Nelle bollicine del prosecco, nella polvere che si innalza dai camini del cementificio e si posa su insalate, acque, grappoli dorati. Nella ruggine che il matto del paese gratta sulle tombe dei concittadini, impartendo benedizioni, ma anche “fra-gnoccole a destra e a sinistra con palo di robinia…”