Lidia Yuknavitch ha un’incredibile abilità nel catturare storie di persone ai margini: esseri umani vulnerabili che vivono tra difficoltà concretissime e ansie di trascendenza. In questo romanzo racconta la storia di Laisve, una ragazza orfana della fine del XXI secolo, un’epoca distopica segnata dall’innalzamento del livello degli oceani e da uno stato di polizia. Laisve è una Portatrice, può cioè viaggiare nel tempo. Entra così in connessione con una serie di personaggi degli ultimi due secoli: Frédéric-Auguste Bartholdi, uno scultore francese; Aurora, una donna libera; un uomo accusato di omicidio; la figlia di un dittatore; e una squadra di operai impegnati nella costruzione della Statua della Libertà. Attraverso questi incontri Laisve comprende di dover andare all’origine del suo paese imperfetto: solo così potrà sperare di salvare le loro vite e il loro sogno condiviso di libertà. “L’impulso” è un romanzo sorprendente sul corpo, lo spirito e la volontà di resistere all’oppressione.