SKU: 9788842818656

Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante – Manuele Gragnolati – Libro – Il Saggiatore

Informazioni aggiuntive

Titotlo

Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante

Autore

Editore

Collana

Num. Collana

821

Pubblicato il

2013 10 17

Formato

Pagine

231

Lingua

Altezza mm

156

Larghezza mm

214

Spessore mm

17

Peso gr

343

Il prezzo originale era: 19,00 €.Il prezzo attuale è: 18,05 €.

Esaurito

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Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante – Manuele Gragnolati – Libro – Il Saggiatore

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Amor che move. Linguaggio del corpo e forma del desiderio in Dante, Pasolini e Morante

Autore

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Num. Collana

821

Pubblicato il

2013 10 17

Formato

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231

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Descrizione:

È possibile leggere la performance con cui la “Vita Nuova” di Dante crea l’autore moderno insieme a quella con cui nella “Divina Mimesis” Pasolini lo distrugge? Qual è il rapporto tra la sottomissione masochistica del protagonista di “Petrolio” e l’unione dell’anima con la Trascendenza nel Paradiso? Come cambia il concetto di resurrezione del corpo dal Medioevo al Novecento e cos’hanno in comune gli abbracci impossibili del “Purgatorio” e il viaggio del protagonista alla ricerca della madre morta in “Aracoeli”? Desiderio, corporeità e linguaggio si intrecciano nell’opera di Dante e di due grandi voci del secondo Novecento, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. “Amor che move” offre una originale lettura incrociata dei tre autori, indagando anche come sia diversa la sessualità dei protagonisti nei romanzi di Pasolini e Morante e come essa si rifletta nelle loro scelte linguistiche e formali. Attraverso l’analisi degli scrittori novecenteschi alla luce delle opere di Dante, il saggio si interroga se e come sia possibile pensare a un’estetica queer che, mobilitando una temporalità non lineare, permette l’articolazione di piaceri paradossali al di là di una logica di progresso o produttività. Un’estetica che illumina il programma poetico del “Paradiso” e definisce la forma che il testo imprime al desiderio. Dal confronto con l’escatologia, la filosofia e la poesia medievale e con alcune questioni e paradigmi della riflessione contemporanea.

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