Come Checco detto «Finocchio» si salvò – Loredana Frescura; Marco Tomatis – Libro – Fanucci
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Come Checco detto «Finocchio» si salvò |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2010 01 21 |
| Formato | |
| Pagine | 185 |
| Lingua |
15,00 € Il prezzo originale era: 15,00 €.14,25 €Il prezzo attuale è: 14,25 €.
Esaurito
Come Checco detto «Finocchio» si salvò – Loredana Frescura; Marco Tomatis – Libro – Fanucci
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Come Checco detto «Finocchio» si salvò |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2010 01 21 |
| Formato | |
| Pagine | 185 |
| Lingua |
15,00 € Il prezzo originale era: 15,00 €.14,25 €Il prezzo attuale è: 14,25 €.
Esaurito
Descrizione:
Ci sono cinque amici e compagni di classe e c’è un preside alla soglia della pensione che li osserva da lontano ma a volte gli è molto vicino. C’è Teresa, detta “Gambe a Fiori”, che si dipinge le gambe per mascherare i lividi lasciati dalle violenze subite; Carla chiamata “Puttana”, leggera e spudorata, ma molto forte e sensibile; Graziano “Scarpe Strette”, che somiglia a un gigante impacciato e non vuole curare la propria malattia; e poi Enrico “Cervello Bruciato”, che abusa di alcol e droghe; e infine Francesco detto “Finocchio”, un genio della matematica insultato e deriso per la sua presunta omosessualità. La loro vita trascorre in maniera complessa tra il cattivo, se non drammatico, rapporto con i genitori, e lo scontro continuo con professori e bulli della scuola, tra i comportamenti spesso oltre il margine della legalità e il desiderio di non avere limiti e proibizioni. Ma il preside è l’unico che sembra capirli, gli sta accanto e li guida, facendo scoprire a ognuno di loro che la solidarietà e la maturazione potranno portarli a straordinari e profondi cambiamenti. E quando tutto sembra assumere i toni del dramma e ogni cosa sembra perduta, i cinque amici troveranno la forza di volontà per sconfiggere ciò che amano definire come “Tutto Quello”: i soprusi, le sopraffazioni, la violenza, l’ottusità di una realtà che sembra non appartenergli ma che li assorbe con la sua inesorabile indifferenza.