SKU: 9788836805440

Confessione di un teppista. Poesie e poemetti – Sergej Esenin – Libro – Passigli

Informazioni aggiuntive

Titotlo

Confessione di un teppista. Poesie e poemetti

Autore

Editore

Collana

Num. Collana

41

Pubblicato il

1999 03 19

Formato

Pagine

249

Lingua

Altezza mm

210

Larghezza mm

143

Spessore mm

23

Peso gr

325

Il prezzo originale era: 14,46 €.Il prezzo attuale è: 13,74 €.

Esaurito

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Confessione di un teppista. Poesie e poemetti – Sergej Esenin – Libro – Passigli

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Confessione di un teppista. Poesie e poemetti

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Num. Collana

41

Pubblicato il

1999 03 19

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249

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210

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Descrizione:

Nato nel 1895 nella regione di Rjazan’, Esenin cominciò prestissimo a scrivere, pubblicando poesie in giornali di provincia. Prima a Mosca, poi a Pietroburgo, si legò a poeti come Blok e Kljuev, ed a quest’ultimo in particolare, che condivideva con lui l’origine contadina. Rispettivamente del 1916 e del 1918 sono le prime due raccolte, “Festa dei defunti” e “Azzurrità”. Un anno più tardi fu tra i fondatori, insieme a Mariengof e Sersenevic, della nuova scuola poetica degli “immaginasti”. È in quegli anni, che la fama di Esenin cresce, al punto da poter arrivare a competere con l’altro astro nascente della nuova poesia russa, Vladimir Majakovskij. Al 1921 appartengono il poemetto “Pugacév” – forse la sua opera più vicina alla poetica degli “immaginasti”- e la raccolta “Confessione di un teppista”; del 1924 è “Mosca delle bettole”. Con gli anni si approfondiva tuttavia il suo disagio esistenziale. Con alle spalle una rivoluzione nella sostanza mai amata né compresa e, davanti a sé, il costante e consapevolmente utopico desiderio di un ritorno alle origini, alla sua Rus’ natale e contadina, Esenin scontava il dramma della sua solitudine, della sua “estraneità”. A nulla valsero la fama letteraria, i tre matrimoni, fra i quali quello “scandaloso” con la celebre stella della danza Isadora Duncan, il viaggio con lei prima in Germania e poi negli Stati Uniti, soltanto tappe di una vita di vagabondaggio teso ormai vorticosamente verso il suo epilogo più tragico.

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