SKU: 9788863805918

Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi – Manfred Spitzer – Libro – Corbaccio

Informazioni aggiuntive

Titotlo

Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

Autore

Editore

Collana

Pubblicato il

2013 10 31

Formato

Pagine

342

Lingua

Altezza mm

142

Larghezza mm

207

Spessore mm

24

Peso gr

303

Il prezzo originale era: 19,90 €.Il prezzo attuale è: 18,91 €.

Esaurito

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Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi – Manfred Spitzer – Libro – Corbaccio

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Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

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Pubblicato il

2013 10 31

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342

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142

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Descrizione:

Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive. Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?

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