Figlie ferite dell’Africa. La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza – Denis Mukwege; Berthil Åkerlund – Libro – Garzanti
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Figlie ferite dell'Africa. La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2022 02 10 |
| Formato | |
| tascabile | |
| Pagine | 240 |
| Lingua | |
| Altezza | 210 |
| Larghezza | 136 |
| Spessore | 18 |
| Peso | 238 |
13,00 € Il prezzo originale era: 13,00 €.12,35 €Il prezzo attuale è: 12,35 €.
Esaurito
Figlie ferite dell’Africa. La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza – Denis Mukwege; Berthil Åkerlund – Libro – Garzanti
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Figlie ferite dell'Africa. La mia battaglia per salvare le donne dalla violenza |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 2022 02 10 |
| Formato | |
| tascabile | |
| Pagine | 240 |
| Lingua | |
| Altezza | 210 |
| Larghezza | 136 |
| Spessore | 18 |
| Peso | 238 |
13,00 € Il prezzo originale era: 13,00 €.12,35 €Il prezzo attuale è: 12,35 €.
Esaurito
Descrizione:
«Verrà il giorno in cui una sola voce, quella di tutto il popolo e di tutte le chiese, si leverà così forte da spazzare via le forze del male. Solo allora potremo finalmente voltare pagina.» Da giovane medico congolese, Denis Mukwege è testimone delle difficoltà che hanno le donne incinte del suo paese ad accedere a cure adeguate. Le loro gravidanze terminano spesso in tragedie. Nasce così la sua vocazione: si trasferisce in Francia per specializzarsi in ginecologia e ostetricia e sceglie poi di far ritorno a Lemera, tra le montagne del Congo orientale. Dieci anni dopo, in piena guerra civile, fonda l’ospedale Panzi per offrire cure alle donne vittime di violenze sessuali. In quella regione infatti stupri e mutilazioni sono armi strategiche delle milizie armate: colpiscono le donne per distruggere le famiglie e quindi le strutture sociali ed economiche del luogo. Sfidando le minacce di morte ricevute, Denis Mukwege decide di portare il fenomeno all’attenzione prima del suo governo – che a lungo si ostina a negarlo – e poi della comunità internazionale, e nel 2018, per il suo straordinario impegno in difesa dei più deboli e dei diritti delle donne, riceve il premio Nobel per la Pace.