SKU: 9788860521408

I giardini di Baghdad. Storia della mia famiglia perduta – Leilah Nadir – Libro – Cairo Publishing

Informazioni aggiuntive

Titotlo

giardini di Baghdad. Storia della mia famiglia perduta

Autore

Editore

Collana

Pubblicato il

2007 09 27

Formato

Pagine

381

Lingua

Altezza mm

160

Larghezza mm

220

Spessore mm

30

Peso gr

540

Il prezzo originale era: 18,00 €.Il prezzo attuale è: 17,10 €.

Esaurito

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I giardini di Baghdad. Storia della mia famiglia perduta – Leilah Nadir – Libro – Cairo Publishing

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2007 09 27

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160

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Descrizione:

Le rose allineate con grazia, le fronde della palma da datteri, l’albero d’arance, la verde frescura: nei ricordi di Ibrahim Nadir il giardino della casa di Baghdad dov’è cresciuto era un vero e proprio Eden. Ma la capitale irachena che Leilah, figlia di Ibrahim, racconta in queste pagine, non somiglia a questa immagine: i mercenari della Blackwater che sparano sui civili, le autobombe, i posti di blocco. Di padre iracheno cristiano e di madre britannica, cresciuta tra l’Inghilterra e il Canada, Leilah Nadir non ha mai messo piede in Iraq. Quando nel 2003 gli Stati Uniti cominciano la loro “democratizzazione” a colpi di bombe, Leilah capisce che la sua terra d’origine presto sarà irriconoscibile, ancora straziata dalla guerra. Leilah deve conoscere quella parte di famiglia la cui esistenza potrebbe essere annientata da un momento all’altro. Deve scrivere la loro storia. E attraverso il destino dei suoi parenti trova voce la disperazione dei civili iracheni, che possono perdere gambe e braccia perché un’auto salta in aria davanti a loro, ma non possono curarsi perché non esistono più infrastrutture; possono morire per mano di un soldato americano dal grilletto facile ma non essere accolti dalle nazioni che li hanno “liberati” perché cittadini di un paese “democratico”, non più rifugiati politici. Una disperazione che i media occidentali non ci fanno conoscere. Un viaggio alla ricerca di se stessa e delle proprie origini accompagnato dalle immagini della fotografa Farah Nosh.

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