SKU: 9788817087025

Il rompiscatole. L’Italia raccontata da un ragazzo del ’35 – Giampaolo Pansa – Libro – Rizzoli

Informazioni aggiuntive

Titotlo

rompiscatole. L'Italia raccontata da un ragazzo del '35

Autore

Editore

Pubblicato il

2016 02 11

Formato

Pagine

392

Lingua

Altezza mm

230

Larghezza mm

150

Spessore mm

30

Peso gr

690

Rimaste solo poche copie!

Il prezzo originale era: 20,00 €.Il prezzo attuale è: 19,00 €.

1 disponibili

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Il rompiscatole. L’Italia raccontata da un ragazzo del ’35 – Giampaolo Pansa – Libro – Rizzoli

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rompiscatole. L'Italia raccontata da un ragazzo del '35

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2016 02 11

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Descrizione:

‘Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto.’ Qualcuno l’ha detto pensando a se stesso, però sono parole che si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo: ‘Vedi un po’se la sai usare’. Mia madre Giovanna mi mandò a una scuola di dattilografia. Ma dopo un paio di lezioni, chi la dirigeva le spiegò: ‘Giampaolo ha imparato subito quanto gli serve. Non butti via i suoi soldi’. Ho cominciato a scrivere nell’estate del 1948 e da allora non ho più smesso. Nell’ottobre 2015 di anni ne ho compiuti ottanta. E ho deciso che potevo permettermi questo libro. Non oso definirlo un’autobiografia, parola pomposa. Allora dirò che è il racconto personale di un vecchio ragazzo destinato a fare il giornalista. Non venivo da una famiglia di intellettuali. Mio padre era operaio del telegrafo. Mia madre aveva cominciato a lavorare a dieci anni ed era stata così brava da aprire un negozio di mode. La mia nonna paterna, Caterina, era analfabeta. Rimasta vedova con sei bambini da crescere, aveva vissuto nella miseria più nera. Troverete qui le loro storie, insieme a quelle di mio nonno Giovanni Eusebio, un bracciante strapelato, e di uno zio paterno, Paolo, un muratore morto a New York in un cantiere. I miei antenati sono questi. E se esiste un aldilà, guarderanno stupiti questo figlio che si è guadagnato il pane scrivendo.’ (G. P.)

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