Il secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato – Philippe Daverio – Libro – Rizzoli
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Pubblicato il | 2014 11 19 |
| Formato | |
| Pagine | 382 |
| Lingua | |
| Altezza | 240 |
| Larghezza | 170 |
| Spessore | 20 |
| Peso | 1320 |
35,00 € Il prezzo originale era: 35,00 €.33,25 €Il prezzo attuale è: 33,25 €.
Esaurito
Il secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato – Philippe Daverio – Libro – Rizzoli
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Pubblicato il | 2014 11 19 |
| Formato | |
| Pagine | 382 |
| Lingua | |
| Altezza | 240 |
| Larghezza | 170 |
| Spessore | 20 |
| Peso | 1320 |
35,00 € Il prezzo originale era: 35,00 €.33,25 €Il prezzo attuale è: 33,25 €.
Esaurito
Descrizione:
L’arte della prima metà del Novecento è un vorticoso susseguirsi di movimenti e “ismi”. Difficile dunque definirla in un sistema chiuso e immutabile, meglio, e forse più giusto, cercare di catturarne lo spirito di molteplicità e di contaminazione continua attraverso un programma di mostre temporanee, percorsi visivi, tematici o storici che tengono conto di connessioni, rimandi e affinità tra artisti anche apparentemente lontani. Il secolo breve, racchiuso fra l’illuminazione elettrica del cielo di Parigi dall’alto della Tour Eiffel per l’expo del 1889 e il lampo devastante del fungo atomico a Hiroshima, ha forgiato il nostro immaginario di uomini contemporanei, frantumando le certezze del secolo lungo. Con queste esposizioni immaginate Philippe Daverio percorre strade poco battute, e si allontana dai consueti percorsi scolastici, cercando piuttosto assonanze e migrazioni, incontri reali o fantastici fra opere e artisti. Klimt, Balla, Kandinskij, Picasso e alcuni altri diventano così i cavalieri dell’arte, che hanno gettato i semi e inventato le “forme” del Novecento, e alcuni temi come la danza, l’ansia dell’uomo contemporaneo e la città, sono i luoghi, reali o ideali, che raccontano la “joie de vivre”, la frenesia e la solitudine dell’esistenza nel XX secolo.