SKU: 9788833920122

La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell’impronta – Georges Didi-Huberman – Libro – Bollati Boringhieri

Informazioni aggiuntive

Titotlo

somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta

Autore

Editore

Edizione

Collana

Num. Collana

218

Pubblicato il

2009 05 12

Formato

Pagine

366

Lingua

Altezza mm

1480

Larghezza mm

2200

Spessore mm

210

Peso gr

300

Il prezzo originale era: 40,00 €.Il prezzo attuale è: 38,00 €.

Esaurito

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La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell’impronta – Georges Didi-Huberman – Libro – Bollati Boringhieri

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somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta

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Num. Collana

218

Pubblicato il

2009 05 12

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Altezza mm

1480

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Il prezzo originale era: 40,00 €.Il prezzo attuale è: 38,00 €.

Esaurito

Descrizione:

Relegata da Giorgio Vasari nella sfera minore delle arti meccaniche, adibite alla semplice riproduzione, l’impronta conosce però lunga fortuna nella pratica scultoria degli artisti moderni e contemporanei, anche quando i loro principi estetici sembrano sconfessarla. Rioccupa la scena con i gessi di Possagno, nonostante l’ostentato sdegno di Antonio Canova, e dilaga in Auguste Rodin, che pure la giudica una “piaga cancerosa dell’arte”; bisognerà attendere Marcel Duchamp per vederla trionfare nel ready-made, questa volta con l’apporto di un pensiero d’autore che rivendica il gesto riproduttivo, invece di abiurarlo, riuscendo a “rompere con l’imitazione classica senza tuttavia negare la somiglianza”. Una vicenda che la riflessione di Georges Didi-Huberman riprende fin dalle sue mosse preistoriche, all’alba della figurazione. Il modo più ancestrale di dar luogo a una forma – imprimere su un supporto materiale un segno più duraturo di una traccia, ottenere il puro calco di un oggetto, prima di ogni invenzione creativa – dispiega qui le densissime valenze del suo anacronismo di perfetta immagine dialettica: parla sia del contatto (il piede che sprofonda nella sabbia) sia della perdita (l’assenza del piede); trasforma le condizioni essenziali della somiglianza e della rappresentazione; solleva la questione del rapporto fra la tecnica e il tempo, fra la memoria e il presente; rivela gli intrecci di temporalità eterogenee di cui si compone ciascuna immagine.