Opere. Vol. 11: Psicologia e religione – Carl Gustav Jung – Libro – Bollati Boringhieri
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Opere |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Edizione | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 1992 10 12 |
| Formato | |
| Pagine | 686 |
| Lingua | |
| Altezza mm | 220 |
| Larghezza mm | 138 |
| Spessore mm | 300 |
| Peso gr | 300 |
| Titolo parte | Psicologia e religione |
| Volume | 11 |
40,00 € Il prezzo originale era: 40,00 €.38,00 €Il prezzo attuale è: 38,00 €.
Esaurito
Opere. Vol. 11: Psicologia e religione – Carl Gustav Jung – Libro – Bollati Boringhieri
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Opere |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Edizione | |
| Collana | |
| Pubblicato il | 1992 10 12 |
| Formato | |
| Pagine | 686 |
| Lingua | |
| Altezza mm | 220 |
| Larghezza mm | 138 |
| Spessore mm | 300 |
| Peso gr | 300 |
| Titolo parte | Psicologia e religione |
| Volume | 11 |
40,00 € Il prezzo originale era: 40,00 €.38,00 €Il prezzo attuale è: 38,00 €.
Esaurito
Descrizione:
Nella prospettiva di Jung i dati religiosi vanno considerati come la manifestazione storica infinitamente varia di un autonomo livello di realtà; autonomo in quanto, pur rivelandosi attraverso la vita, esso non è il frutto della sublimazione di una realtà biologica, come Freud pretendeva, ma è parte costitutiva e irriducibile della condizione umana. I dati religiosi vanno perciò compresi come la formulazione psicologica di esperienze interiori che hanno sempre, all’origine, i caratteri della rivelazione individuale, anche se subiscono poi il travaglio secolare dei tentativi di rielaborazione culturale tendenti a renderle assimilabili ai più; e che possono sempre riemergere nei materiali onirici o visionari individuali, in quanto essi hanno radice nel fondo archetipico comune. Psicologia e religione (1938/1940), il Saggio d’interpretazione psicologica del dogma della Trinità (1942/1948), Il simbolo della trasformazione nella messa (1942/1954) e gli altri scritti sulla religione in Occidente sono costruiti in questa prospettiva, che l’immensa dottrina di Jung sostanzia e conferma. A questi saggi seguono quelli da Jung dedicati alla religione in Oriente: i commenti psicologici al Libro tibetano della grande liberazione (1954) e al Libro tibetano dei morti (1935/1953), la Prefazione alla Introduzione al buddismo zen di D.T. Suzuki (1939), Psicologia della meditazione orientale (1943), e così via. Essi mostrano magistralmente come i diversi metodi orientali d’introversione favoriscano il suddetto carattere individuale dell’esperienza religiosa; sottolineando tuttavia nel contempo l’estraneità di Jung, terapeuta impregnato del mito eristico della redenzione, alle tentazioni di fuga dal mondo presenti in così larghi strati della religiosità orientale.