SKU: 9788842820796

Paralleli e paradossi. Pensieri sulla musica, la politica e la società – Daniel Barenboim; Edward W. Said – Libro – Il Saggiatore

Informazioni aggiuntive

Titotlo

Paralleli e paradossi. Pensieri sulla musica, la politica e la società

Autore

Editore

Collana

Num. Collana

37

Pubblicato il

2015 01 22

Formato

Pagine

159

Lingua

Altezza mm

136

Larghezza mm

191

Spessore mm

14

Peso gr

232

Il prezzo originale era: 14,00 €.Il prezzo attuale è: 13,30 €.

Esaurito

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Paralleli e paradossi. Pensieri sulla musica, la politica e la società – Daniel Barenboim; Edward W. Said – Libro – Il Saggiatore

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Paralleli e paradossi. Pensieri sulla musica, la politica e la società

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Num. Collana

37

Pubblicato il

2015 01 22

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159

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Descrizione:

Anche la più ineffabile delle arti si vena di risonanze politiche quando a parlarne sono un intellettuale di origine palestinese e un figlio della diaspora ebraica. In questo libro, Edward Said e Daniel Barenboim usano la metafora della musica per confrontarsi sul significato civile dell’arte, sul valore formativo dell’ascolto dei grandi compositori, sulle difficoltà dell’interpretazione, sui parallelismi tra arte del suono e arte della parola. Dall’intreccio delle riflessioni prende forma una visione complessa dell’universo sonoro. Luogo irreale ed effimero che si anima per la breve durata delle note, la musica vive sospesa tra due dimensioni: soggetta alle regole della fisica, costruita su precisi rapporti matematici, è al tempo stesso capace di esprimere sentimenti e ideali con un’intensità che l’immagine e la parola raramente raggiungono. Il tentativo di venire a capo di questo paradosso è l’occasione per riflettere sul significato politico dell’opera di Beethoven, sulla lezione di Furtwängler, sul magistero professionale e umano di Toscanini, sulle difficoltà morali di un direttore d’orchestra ebreo innamorato di Wagner. E proprio la scelta di Barenboim di dirigere le opere wagneriane a Bayreuth, che fu tempio della musica ariana, diventa l’esempio concreto di come l’arte ha il potere di superare odi e divisioni, indicando ai popoli un futuro di convivenza possibile. Con uno scritto di Claudio Abbado.