Progetto democrazia. Un’idea, una crisi, un movimento – David Graeber – Libro – Il Saggiatore
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Progetto democrazia. Un'idea, una crisi, un movimento |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Num. Collana | 838 |
| Pubblicato il | 2014 03 13 |
| Formato | |
| Pagine | 288 |
| Lingua | |
| Altezza mm | 159 |
| Larghezza mm | 215 |
| Spessore mm | 18 |
| Peso gr | 444 |
19,50 € Il prezzo originale era: 19,50 €.18,53 €Il prezzo attuale è: 18,53 €.
Esaurito
Progetto democrazia. Un’idea, una crisi, un movimento – David Graeber – Libro – Il Saggiatore
Informazioni aggiuntive
| Titotlo | Progetto democrazia. Un'idea, una crisi, un movimento |
|---|---|
| Autore | |
| Editore | |
| Collana | |
| Num. Collana | 838 |
| Pubblicato il | 2014 03 13 |
| Formato | |
| Pagine | 288 |
| Lingua | |
| Altezza mm | 159 |
| Larghezza mm | 215 |
| Spessore mm | 18 |
| Peso gr | 444 |
19,50 € Il prezzo originale era: 19,50 €.18,53 €Il prezzo attuale è: 18,53 €.
Esaurito
Descrizione:
Si può definire democratico un sistema politico che tutela i più ricchi e abbandona il 99% della popolazione? Gli strumenti di questa democrazia, la democrazia liberale, non sono in grado di affrontare e risolvere la crisi in atto. È necessario un cambiamento sociale per realizzare una democrazia reale e riportare al centro del dibattito la disuguaglianza economica. David Graeber osserva come non siano più l’industria e il commercio a determinare la ricchezza, bensì la pura speculazione con la creazione di complicati strumenti finanziari. Lontana dall’economia reale, la finanziarizzazione del capitalismo è una vera e propria collusione tra governo e istituzioni finanziarie mirata a indebitare una percentuale sempre più alta di cittadini e ad arricchirne una sempre più esigua. I governi non riflettono più il volere del popolo né il consenso popolare. È quindi impossibile parlare ancora di democrazia. Le lobby influenzano qualunque decisione, i rappresentanti dei cittadini finiscono per rappresentare più i finanziatori che gli elettori: questa è la convinzione di David Graeber e del movimento Occupy Wall Street che, nel settembre 2011, catturò l’attenzione del mondo a Zuccotti Park, a metà strada fra Wall Street e il World Trade Center. Per circa due mesi, senza usare violenza ma con determinazione, senza partiti e senza leader, le proteste degli attivisti raccolsero il consenso della maggioranza degli americani, infuriati contro banchieri e alta finanza…