I temi di questi sei saggi di Gerhard Adler toccano i punti centrali delle dottrine junghiane, sia nel loro aspetto di metodologia terapeutica sia in quello più generale di concezione dell’universo psichico umano. Accanto ai temi più propriamente “tecnici”, come ad esempio quello decisivo del rapporto tra interpretazione analitico-riduttiva e interpretazione sintetico-costruttiva del sogno, ne troviamo quindi altri che precisano il significato dello studio psicologico del sentimento religioso o che danno una valutazione del contributo di Jung alla formazione della coscienza dell’uomo moderno. Filo conduttore che percorre e unifica tutto il libro è la fondamentale concezione junghiana dell’inconscio collettivo e degli archetipi: posto che la loro esperienza propone in termini del tutto nuovi e dinamici la tradizionale polarità tra universale a priori e coscienza individuale, Adler ne approfondisce il significato sul piano conoscitivo e soprattutto, con il costante riferimento alla pratica quotidiana dello psicoterapeuta, insiste sul vivificante valore esistenziale che tale esperienza può assumere per la “guarigione” dell’uomo