SKU: 9788861900158

Un paese di baroni. Truffe, favori, abusi di potere. Logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l’università italiana – Davide Carlucci; Antonio Castaldo – Libro – Chiarelettere

Informazioni aggiuntive

Titotlo

paese di baroni. Truffe, favori, abusi di potere. Logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l'università italiana

Autore

Editore

Edizione

Collana

Pubblicato il

2009 05 28

Formato

Pagine

309

Lingua

Altezza mm

215

Larghezza mm

145

Spessore mm

33

Peso gr

400

Il prezzo originale era: 14,60 €.Il prezzo attuale è: 13,87 €.

Esaurito

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Un paese di baroni. Truffe, favori, abusi di potere. Logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l’università italiana – Davide Carlucci; Antonio Castaldo – Libro – Chiarelettere

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paese di baroni. Truffe, favori, abusi di potere. Logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l'università italiana

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Pubblicato il

2009 05 28

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Esaurito

Descrizione:

Questo libro racconta l’università dei privilegi e anche l’università di chi lavora seriamente tutti i giorni e per pochi soldi. Le storie e le testimonianze di chi si è ribellato contro i concorsi truccati rivelano un sistema fortissimo, basato molto sull’obbedienza e molto meno sul merito: esistono delle vere e proprie gerarchie nazionali per ogni disciplina, chi occupa il vertice comanda su tutti. Un sistema tanto chiacchierato, e oggetto di generale indignazione, ma che fino a oggi tutti hanno accettato. Importante era non fare i nomi. Funziona così l’università. Stipendi d’oro assegnati con un criterio gerontocratico (basta qualche anno di anzianità per guadagnare più del 90 per cento dei professori americani). L’impegno spesso è risibile (il “tempo pieno” di un professore ordinario è 3 ore e 39 minuti al giorno, mentre i ricercatori spesso si dedicano totalmente alla didattica), i più furbi arrotondano bene con le consulenze. E poi le lobby: “bianche”, “rosse” e “nere” (senza dimenticare Comunione e liberazione e l’Opus Dei). Chi non sta alle regole, è fuori. Studenti, dottorandi e ricercatori, magari dopo una vita di studio, esperienze all’estero e pubblicazioni in riviste autorevoli, aspettano il loro turno. Ma non è detto che ce la facciano. Anzi. Nascono blog e siti internet che danno voce alla loro frustrazione: per difendere l’università pubblica e la voglia di un futuro più onesto e più giusto.

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