L’accentuarsi di conflitti e divisioni deve indurci a collocare al primo posto un’etica del benessere sociale che significa capacità di andare oltre il pregiudizio e costruire spazi di cittadinanza e di valore relazionale: ciò si pone come il compito nuovo di una psicologia che guardi al cambiamento e non semplicemente all’osservazione. Il dibattito scientifico sul concetto di benessere offre spunti da non mettere in secondo piano, con l’attenzione posta sui concetti sia di benessere psicologico sia di benessere sociale, connesso, quest’ultimo, non soltanto alla valutazione delle proprie condizioni di vita, ma anche alla percezione individuale e collettiva dello sviluppo di esse.